• la mia famiglia – ma famille – my family – mi familia

    la mia famiglia – ma famille – my family – mi familia Perché famiglia?

    Siamo una famiglia non certo per vincoli di sangue o per linee di discendenza, ci consideriamo tali per via della volontà di vivere in comunione prima che di lavorare insieme, per il bisogno di aiutarci reciprocamente, di stare insieme nel condividere l’evoluzione individuale quotidiana. Ci piace essere una famiglia forse perché non ne abbiamo una naturale che risponde propriamente a questi bisogni. Ci sentiamo come una comunità che anzicchè stabilirsi in una grande casa in campagna ha deciso di avere un tetto mobile che necessariamente vive e pulsa quando vi è l’apporto da parte di tutti. L’esperienza della cultura Nomade ci fa da riferimento, è la forma che più ci affascina e che sentiamo come più vicina alla nostra natura di esseri umani. L’unione è indispensabile per affrontare le esperienze che altrimenti un singolo da solo non potrebbe sostenere, in tal modo il peso e l’onere del lavoro e dell’organizzazione si distribuisce sul gruppo in modo eterogeneo a seconda delle qualità e delle doti che ciascun elemento possiede. La differenza è la più grande ricchezza che ci fa rimanere in ascolto e con gli occhi ben aperti verso il prossimo e verso noi stessi.

    Non possiamo chiudere un gruppo che è una famiglia, poiché essa non è un insieme di persone che sono legate da un accordo professionale, se non un naturale organismo che vive di continua trasformazione nella condivisione di valori di vita. Per questo il numero di componenti è variabile, raccoglie tutti color che se ne sentono parte. Va messo in evidenza che questa apertura, se vista come un limite da un punto di vista di organizzazione sviluppo crescita, è la risorsa più grande per poter raggiungere ogni tipo di servizio in economia. Il CircoPaniko è sostenuto in modo sostanziale dalla rete di relazioni della famiglia, questo insieme di connessioni permette la sopravvivenza del circo che gode dell’aiuto di numerosissimi amici che, ognuno al suo momento, sono chiamati a contribuire alla causa con il loro apporto specializzato, in nome non del denaro ma di un sentimento sincero che sentono dentro.

    Perché gli spettacoli?

    Secondo la storia la classe sociale che sempre fu libera dalla categorizzazione del potere, della politica e sociale in genere era quella composta dagli artisti. Questi potevano spostarsi da un luogo ad un altro e trarre sostentamento dalle loro gesta e doti in quanto ogni artista possedeva delle caratteristiche originali che non lo rendevano mai ripetitivo e “già visto”. Non vogliamo dibattere su cosa possa denotare il termine Artista, piuttosto è importante raccontare come gli uomini di spettacolo, dal canto alla poesia al teatro alla pittura etc.etc., da sempre abbiano potuto servirsi dei loro mezzi per parlare di ogni cosa, criticare ed elogiare la natura umana e le sue manifestazioni, celebrare l’unità assoluta della natura e della creazione universale, portare nuovi messaggi di sviluppo ed evoluzione al popolo e allo stesso tempo guadagnarsi da vivere. Dunque l’arte rimane un luogo ideale in cui far crescere le proprie idee e sviluppare concetti utili e positivi per l’uomo e il pianeta, rimanendo, teoricamente, esenti dai condizionamenti manipolatori della coscienza esercitati dal sovrasistema sociale, nel nostro caso la cultura occidentale post bellica.

    Questo nel 2010 è rimasto vero ma va esaurendosi la vena di autenticità degli artisti e dei loro prodotti in nome prevalentemente della necessità di essere nel mercato, quindi non Artisti Liberi ma Artisti nel Mercato, soggetti alla legge suprema della modernità compra-vendi guadagna-spendi.

    Lungi da noi l’arroganza di sentirci Artisti noi ci divertiamo però a vivere con tale aspirazione, quella di seguire la libertà di pensiero, la libertà concreta di muoverci nello spazio, di interagire con tutti i generi di persone, di esprimete, attraverso le nostre seppur limitate qualità “professionali” del circo, le nostre idee e le nostre visioni della realtà in cui tutti siamo involucrati.

    Perché Paniko??

    Mettere al primo posto la coerenza con ciò che abbiamo scritto qui sopra ci porta a coprire una posizione abbastanza unica. Nella fattispecie: perché proponiamo spettacoli di Circo, perché non rientriamo in nessun sistema organizzato di spettacoli di circo o teatro, perché non abbiamo un ideale organizzativo basato sulla Produttività intesa in senso economico, perché non abbiamo mai ricevuto e non vogliamo ricevere aiuti di tipo economico da persone o entità non considerate come parti integranti della famiglia stessa, perché non dobbiamo rientrare in alcun tipo di stile o codice nel lavoro che facciamo, perché siamo svincolati dal fine di affermarci rispetto ad un sistema di riferimento precostituito degli “addetti ai lavori” o “del mondo del circo”.

    Paniko per noi simboleggia questa diretta unione all’idea di Pan, (dal greco), unità di tutte le cose.

    Paniko perché è la naturale reazione che l’essere umano prova quando vacilla il sistema di riferimento su cui poggia la sua realtà apparente, situazione che porta cambiamento ed evoluzione nell’animo dell’individuo.

    Paniko perché ogni nuovo progetto è una sfida, un viaggio verso qualcosa di sconosciuto nel quale mettersi in gioco con tutte le risorse di cui si dispone.

    Paniko perché produce adrenalina, eccitante naturale che risveglia il corpo e scuote lo spirito da cima a fondo!

     

     

    MANIFESTO POLITICO:

    CIRCO PANIKO è un collettivo internazionale di artisti circensi, musicisti, liberi pensatori.

    Siamo indipendenti da ogni genere di associazione, istituzione, posizione politica. Ci autofinanziamo da oltre 2 anni con il solo mezzo del fare spettacolo, viaggiando in Europa, Sud America, Asia.

     

    Secondo il nostro principio di attività non-violenta e partecipativa portiamo in giro con un tendone da circo un esempio di vita alternativa basata sulla cultura della FESTA come momento di unione universale.

     

    Viviamo la globalizzazione come un’opportunità per conoscere, consapevoli della ricchezza della diversità.

     

    A livello pratico ci proponiamo di vivere secondo un nuovo modello di NOMADISMO che non riconosce i confini politici e ideologici che tendono a separare gli individui della società contemporanea e che si alimenta con le pratiche di riciclo e riutilizzo dell’esubero produttivo del sistema iper-consumista.

     

    Vogliamo vivere LIBERI, per questo sacrifichiamo il bisogno di denaro e massimizziamo il valore del nostro tempo personale, investiamo sulla creatività, ricerchiamo la condivisione e beneficiamo delle relazioni sociali al fine di diffondere l’arte, la musica e lo spettacolo.